The Sweetbacks Official Website
The Sweetbacks Wild Child Cover
Artist: The Sweetbacks
Location: Sweden
Line-up: Lincoln De'Grace (lead vocals & guitar), Slim- Kim (guitar), Mange Outlaw (bass), Danny (Organ, piano, harmonica & percussion), Cobra (drums)
Album: Wild Child
Label & Pubblication Year: Demo 2003
Tracklist: All steamed up / Turns me down / Burn one down / In my mind / Wild child
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Provenienti dalla floridissima scena svedese, gli Sweetbacks ritornano sul mercato con il loro terzo demo a titolo “Wild Child”, dopo quello di debutto a titolo “Shakers & Breakers (’01), Suncity Deadend (’02) e la stramba mini raccolta “Sun City Compilation” (‘02). Fin dal primo ascolto appare evidente come i musicisti in questione non siano propriamente dei pivelli alle prime armi. Infatti gli Sweetbacks nascono nel 2000 sulle ceneri di una punk band, attiva negli ultimi 90’s, chiamata L.A. Hotsluts e ne ereditano sia la carismatica ugola di Lincoln De’Grace (lead vocals, guitars & tambourine) che il preciso motore ritmico soprannominato Cobra (drums, percussion & backing vocals). Sulla biografia ufficiale degli Sweetbacks vengono citati, nel ruolo di principali fonti di ispirazione, artisti quali Guns N´Roses, Black Crowes, MC5 e Little Richard. Influenze esplicite in songs quali “Bonnie & Clyde” o “Suncity deadend”, appartenenti ai primi demos. Tuttavia quest’ultima produzione si discosta in maniera intelligente dalle coordinate musicali iniziali lasciando spazio ad uno stile ampiamente personale e maturo, impreziosito dall’operato di Danny (organ, piano & backing vocals) e dall’apporto dell’ospite Padd (saxophone), capace di riportarmi alla mente le imprese di Hanoi Rocks, Rolling Stones e Quireboys. La voce di Lincol De’ Grace conferisce all’insieme un’ulteriore dose di originalità grazie alla propria timbrica “pulita” e squillante capace di discostarsi vistosamente dalle interpretazioni più rudi di grandi singers quali Michael Monroe e Spike (rispettivamente appartenenti ai sopracitati Hanoi Rocks e Quireboys). Impossibile rimanere indifferenti di fronte all’energia magnetica di songs quali “Turn me down”, alla grinta dell’anthemica “Wild Child” o alla 70’s “In my Mind”, ove affiorano addirittura lievi connotazioni Purpleiane. Sottolineo inoltre la professionale produzione a cura di Robert Olausson, ottenuta presso gli Hypersonic Studios di Gothenburg (www.hypersonic.se, anche se il sito è solo in svedese!).Conclusione: “The Sweetbacks are the next big swedish rock’n’roll thing!”, labels avvertite, mezze salvate!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 8